Scienze naturali, matematica e medicina nell’antichità classica

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Autore: Johan Ludvig Heiberg - 2017 - ISBN 9788898926909 - Immanenza

«Nell’uomo primitivo la meraviglia, che, secondo Aristotele, costituisce il principio di ogni scienza, è diretta verso le cose esterne. Egli non riflette sul proprio essere più di quel che non faccia un fanciullo; i suoi stessi compagni non attraggono tanto la sua attenzione quanto i suoi animali domestici. D’altra parte la natura circostante sveglia il suo interesse e la sua osservazione: la terra, il cielo e i loro fenomeni eccitano la sua fantasia e le facoltà attive della sua mente. Non c’è mai stato un popolo che non si sia domandato che cosa siano i tuoni, i fulmini e la pioggia, da che cosa derivino, di che siano fatti il cielo e la terra, donde vengano le bestie e le piante e come fu creato il primo uomo. I Babilonesi e gli Egizi fecero osservazioni di astronomia e di geometria prima dei Greci e accumularono materiale che tramandarono a questi; ma soltanto i Greci seppero ricavarne una scienza capace di ulteriore sviluppo. Non è senza ragione che consideriamo i pensatori ionici del VI secolo come nostri predecessori in ogni ramo della scienza moderna». Johan Ludvig Heiberg (1854-1928) filologo e storico danese; è stato professore di Filologia classica all’Università di Copenaghen interessandosi allo sviluppo delle scienze nel mondo antico. Ha curato diverse edizioni critiche delle opere di Archimede, Euclide, Apollonio di Perga, Sereno di Antinoe, Tolomeo ed Erone di Alessandria. Heiberg è noto anche per aver scoperto un’opera fino ad allora sconosciuta di Archimede dal titolo Metodo di Archimede sui teoremi meccanici, ad Eratostene, nella quale Archimede spiega ad Eratostene il procedimento impiegato per le sue scoperte.

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