Gramsci, gli intellettuali e la cultura proletaria

19,00 €
Tasse incluse

Autore: Cesare Bermani – 2007 – ISBN 9788886345798 - Colibrì

allegati due CD audio

«Il crescente interesse per Gramsci diffuso per il mondo è in stridente contrasto con l'archiviazione che se n'è fatta in Italia. Gramsci cerca di connettere criticamente assieme produzione, cultura e politica: può avere qualche interesse per un “sistema dei partiti” tutto teso a un'autonomia della politica dalla società? Può interessare a delle forze politiche “moderne” l'esame di una strategia rivoluzionaria che ha al proprio centro la lotta di classe?
Gramsci può interessare solo chi pensi ancora che la lotta di classe resta uno dei motori della storia. Per fortuna, in giro per il mondo, questa idea è ancora ben diffusa e c'è chi considera Gramsci come il più importante pensatore marxista del Novecento, la cui problematica teorica è tuttora utile come punto di partenza necessario per i principali e più significativi tentativi contemporanei di rinnovamento della teoria politica marxista. Anzi, le sue categorie storico-politiche sembrano essere all'ordine del giorno. Al contrario, in Italia quasi nessuno legge più i suoi scritti, e nel nostro Paese larga parte delle interpretazioni e letture critiche della sua opera concludono da quasi un trentennio per una sua irreversibile inattualità.
A chi consideri insuperabile le separazioni tra governanti e governati e tra intellettuali e masse, non può interessare chi aveva posto al centro del proprio agire proprio il loro superamento.
Questi punti di vista sull'inattualità del pensiero di Gramsci si alimentano e si fortificano anche per il permanere degli stanchi ma duraturi epigoni della lettura togliattiana di Gramsci, che in passato ha dominato quasi incontrastata e della quale ci si deve liberare qualora si voglia reagire all'archiviazione della sua opera.»

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