Di morire libera

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Autore: Monica Mazzitelli - 2019 - ISBN 9788894442717 - Lorusso

Di morire libera. La vita ardente di Michelina di Cesare, briganta

Sono quella che non voleva una vita sottomessa. Sono quella che non ha potuto crescere i suoi figli. Non abbiate pietà di me, la mia vita l’ho scelta e l’ho vissuta, e sapevo pure come sarebbe finita. Andava bene anche di morire, ma di morire libera. 1860. Con l’invasione del Regno delle Due Sicilie l’Italia è stata appena unificata sotto la monarchia sabauda. Quando diventa chiaro che Francesco II di Borbone non tornerà più sul trono di Napoli, tutti coloro che hanno combattuto fino a quel momento credendosi militari clandestini diventano “briganti” e vengono relegati ai margini della società, braccati e piegati. Tra questi c’è una donna, destinata a diventare un’icona di quell’era. Si chiama Michelina Di Cesare. Di lei si tramandano foto false realizzate in studio con una modella, a soddisfare la famelica curiosità voyeuristica del tempo, che con triste ironia diventano – e restano fino a oggi – il simbolo di una rivolta in chiave femminile agli abusi sabaudi. Ma l’unica vera foto di Michelina è un’immagine terribile, che la ritrae dopo l’uccisione, a seno scoperto e incinta. Ma chi era davvero questa donna? Qual è la sua parabola e perché è necessario salvarla dall’oblio? Monica Mazzitelli ricostruisce la storia epica e vera di una donna memorabile, in un romanzo incalzante, modernissimo, a tratti sanguinoso e lurido, femminista e anarchico, potente e scritto «con le lacrime sempre in tasca». Introduzione di Vincenzo Di Brango Monica Mazzitelli è nata a Roma nel 1964 e vive a Göteborg (Svezia). Scrittrice e regista, ha pubblicato un romanzo per Rizzoli alcuni anni fa (sotto pseudonimo), ha curato l’antologia Tutti giù all’inferno (Giulio Perrone Editore), è caporedattrice di La poesia e lo spirito, e ha tenuto il blog Tu, quore! per l’Unità. Ha pubblicato racconti in vari volumi e ha collaborato con importanti testate con articoli, racconti e recensioni, tra le quali Nazione Indiana, Carta, Diario, Accattone, Micromega. Come regista ha diretto Dignity, documentario pluripremiato, insieme a altri due cortometraggi, Midsommar e The Coltrane Code, selezionati per oltre un centinaio di festival internazionali. Nel 2002 ha fondato il gruppo de iQuindici, costola della Wu Ming Foundation, che ha diretto fino al 2009.

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