SOPRA IL PRIMO FUMO CALDO. L’esperienza di esser nato. Artificialmente

«...Se voi tornate indietro con la memoria trovate due corpi, due pance calde calde... Io no. Io vado indietro indietro e trovo un frigorifero. Un fallo di vetro, una pancia di ghiaccio e un guanto di plastica.

Il guanto d'un imbecille col cervello espiantato e gli occhi schizzati che si diverte a scambiar le etichette e combina un casino, un casino come nessuno è mai riuscito a vedere o a immaginare, e così, quando nasco, io non ho proprio niente a che fare col marito di mia madre...»

Nel novembre del 1994, a Londra si venne a sapere che, a causa di un malaugurato errore, decine di donne erano state fecondate artificialmente con seme non appartenente ai loro rispettivi mariti.

Con cupa costernazione fu diffusa la notizia in Italia.

Qualcuno a Londra, anche fra i più diretti interessati, prese la cosa con allegria.

In effetti non restava molto altro da fare.

Forse questa storia, la storia di un uomo con una madre e quattro padri, inizia da qui.