Poesie in itinere

“Le poesie sono pensieri che respirano, e parole che bruciano”, diceva il poeta inglese Thomas Gray. Mi è venuta in mente questa frase leggendo i versi di Fabio Valdinoci. In loro si avverte tutto il peso della vita che respira, che brucia. Nel viaggio descritto dalla mappa dei grandi temi della vita, costellato da “fratture d’apparente fatalità”, la poesia di Fabio Valdinoci, questo “luogo/sospeso nel respiro profondo” è cangiante, assume diverse forme. Il poeta ci parla in modo estremamente consapevole e lo fa chiedendo un’amplificazione della sua voce a diverse forme d’arte. L’idea stessa del libro che dipana il percorso dell’autore, è imperniata sul concetto di dialogo multiartistico, di binomio con un’altra opera, un itinerario dove la poesia “si raccorda al fruscio del vento”, vola e incontra, di volta in volta, un’alta espressione artistica, entrambe confrontandosi sullo stesso soggetto o tema: pittura, fotografia, musica, teatro. Ne scaturisce un flusso di voci che si amplificano vicendevolmente per dare risalto alle tematiche che vuole esplorare l’autore.