GIO PONTI

25,00 €
Tasse incluse

Autore: Franco Bertoni - 2012 - ISBN 9788875863616 - La Mandragora

 "Idee" d'arte e di architettura a Imola e in Romagna Gio Ponti (1891-1979) è uno dei protagonisti dell’architettura italiana e internazionale del Novecento. Tra le sue architetture più conosciute si ricordano la Scuola di Matematica di Roma (1934), i palazzi Montecatini di Milano (1936 e 1951), il Liviano di Padova (1937), la villa Planchart di Caracas (1955), la Torre Pirelli di Milano (1956), i Ministeri di Islamabad in Pakistan (1964) e la cattedrale di Taranto (1970). Innumerevoli i suoi progetti di design, e tra questi: la macchina da caffè Pavoni del 1948, gli apparecchi sanitari per Ideal Standard del 1953, la sedia “Superleggera” del 1957, la “Poltrona di poco sedile” del 1971. Dirige la rivista “DOMUS” dal 1928 al 1941 e dal 1948 fino al termine della sua vita. Dal 1941 al 1947 è direttore della rivista “Stile”. Con queste direzioni e con le partecipazioni alla organizzazione di varie edizioni delle Triennali di Monza e Milano, Ponti ha contribuito in modo autorevole alla promozione delle arti decorative e all’affinamento del gusto di varie generazioni di italiani. In Romagna, Ponti è presente fin dai primi anni trenta ma più significative sono le sue relazioni del secondo dopoguerra con la Cooperativa Ceramica di Imola, con Pietro Melandri e con Enrico e Gaetano Dal Monte a Faenza. Progettando e promuovendo l’industria e l’arte della ceramica o quella della cartapesta, Ponti ha mantenuto alte le attenzioni nei confronti di antiche tecniche artigianali inserendole, però, nel vivo della società moderna. Gli episodi architettonici della Fondazione Garzanti di Forlì e del Municipio di Cesenatico coronano un rapporto quasi privilegiato pur all’interno della complessità e della poliedricità della sua opera.

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