Il flauto di Dio

14,00 €
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Autore: Erminia Dell'Oro - 2018 - ISBN 978-88-97206-48-4 - Colibrì

Erminia Dell'OroIl flauto di Dio2018, 128 pagine, 14 euroformato 15x24 cm, copertina con aletteimmaginiisbn 978-88-97206-48-4Nota dell’autriceHo scritto questo breve romanzo per far conoscere, non da storica, ma da scrittrice, una sintesi della storia d’Etiopia, ovviamente romanzata. Per quanto riguarda gli avvenimenti storici mi sono documentata leggendo i reportage dei giornalisti dell’epoca fascista, i saggi di Angelo Del Boca e di alcuni storici inglesi.Petròs è un personaggio di fantasia, Asli invece era una donna che frequentava la corte, ma pare si chiamasse Ester quella di cui si era invaghito l’imperatore. Ras Marcos è un personaggio di fantasia, mentre Ras Immirù, ammirato anche dai nemici per il suo coraggio, è morto in Etiopia alcuni anni fa. Altri Ras e uomini di potere descritti nel libro sono veramente esistiti.Il 20 gennaio del 1941, l’imperatore Haile Selassie (tornato ad Addis Abeba dopo l’esilio), al termine della guerra ha incoraggiato gli italiani rimasti in Etiopia, soprattutto gli imprenditori, a contribuire con il loro lavoro, al miglioramento delle condizioni dell’Etiopia.Un colpo di stato, organizzato nel 1974 dall’entourage militare dell’imperatore, ha posto fine al millenario Regno d’Etiopia. I nipoti dell’Im­peratore e quasi tutti coloro che facevano parte della sua corte, nonché i militari, furono fucilati. Haile Selassie fu rinchiuso in un sotterraneo del ghebì e successivamente assassinato dal colonnello Haile Menghi­stu, successore dell’Imperatore e dittatore d’Etiopia, che cadrà nel 1991.Nel dicembre del 2015 sono stata, con alcuni compagni di viaggio, in Etiopia. Abbiamo percorso la rotta storica, visitando anche Gondar, Lalibela, Axum. L’Etiopia è oggi meta di turisti di varie nazionalità, che ad Axum visitano il Parco delle Steli in cui è situato l’obelisco “conteso” e oggetto di polemiche per vari anni con l’Italia. L’obelisco è stato ricollocato nel parco, curato e protetto, e spicca tra quelli più piccoli.Impossibile entrare nella chiesa di Santa Maria di Sion, dove, secondo la leggenda, è custodita l’Arca dell’Alleanza. Altri reperti archeologici, ad Axum, vorrebbero testimoniare il regno della Regina di Saba.Concludo segnalando un recentissimo incontro, casuale e gradito, con un elegante libretto scritto da Patrizia Sardo Marras che è un invito a una colorata e “meticcia” sfilata di moda dello stilista Antonio Marras in cui si ricorda il forzato “viaggio” della Principessa Romane Worq. Il dramma della Principessa figlia primogenita del Negus (sposa del Generale Beyené Merid caduto in battaglia contro l’esercito italiano) inizia nel 1937, quando lei aveva 28 anni ed era madre di quattro figli: Ghetachew, Merid, Samson e Gedeon. Subito dopo l’attentato a Rodolfo Graziani fu fatta prigioniera e da Addis Abeba inviata sull’isola dell’A­si­­nara con due dei suoi figli. La Principessa Romane Worq fu poi trasferita in un convento a Torino, dove morì il 14 ottobre 1940. La sepoltura nel Cimitero Monu­mentale avvenne nel massimo riserbo e la tomba collocata nel sotterraneo di un padiglione. L’Italia era entrata in guerra il 10 giugno 1940.
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