IL RITORNO DEL RELIGIOSO. Scenari della globalizzazione culturale I

21,00 €
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Autore: André Tosel - 2023 - ISBN 9788883512957 - Punto Rosso

È possibile parlare di una cultura mondiale? A prima vista la risposta è positiva. La globalizzazione poggia su un’universalizzazione economica accompagnata da un’universalizzazione politica. Il sistema dell’economia-mondo si basa sull’espansione dei mercati e sulla generalizzazione dell’impresa come istituzione totale. Un sistema la cui forma politica è la democrazia regime, chiamata ad espandersi dappertutto con i suoi diritti dell’uomo e del cittadino. L’universalizzazione culturale sembra imporsi con i media di massa del capitalismo cognitivo, con l’unificazione linguistica operata dall’anglo-americano, con l’espansione di un ideale di vita individualistico centrato sul consumo. Il neoliberismo si presenta come la concezione totalizzante del mondo, di questo mondo. È all’interno di queste condizioni che si compie ciò che viene chiamato il ritorno della religione. Sotto questo termine si nasconde una pluralità di fenomeni che sfidano le teorie della religione di cui disponiamo, soprattutto quelle che si definiscono come critica dell’immaginario ideologico. Concorrenza dei monoteismi, vitalità eccezionale dell’Islam, diminuzione delle eresie egualitaristiche del cristianesimo, crescita dell’integralismo teologico-politico in seno alle religioni universali, tentazioni di far ricorso alla guerra santa, emergere di religioni estemporanee che sostengono l’integrazione all’interno di una società della competizione, mercato delle credenze assurde. Tutto ciò in un’epoca che per Weber doveva essere quella del disincanto e del razionalismo calcolatore. Sotto questo mosaico variegato si costituiscono complesse relazioni di potere intorno a una posta in gioco che è ben terrena e nulla garantisce che le masse subalterne non trovino proprio qui soddisfazione a un desiderio di emancipazione, che è loro crudelmente negato. Le lotte di emancipazione devono comprendere questo ritorno del religioso e confrontarsi con ciò che costituisce la forza delle religioni, un’ambigua potenza di simbolizzazione compensatrice ed efficace, riformulata nell’alvo dei flussi di desimbolizzazione propri dell’economia-mondo. Come collegare gli uni con gli altri gli elementi di una teoria delle forme religiose nella globalizzazione e le premesse di una teoria del Terzo simbolico razionale, al quale i molteplici conflitti delle masse subalterne possano fare riferimento?

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