Le origini della polizia dal Medioevo al Settecento
Le squadre dei birri tratta delle origini dei primi corpi di polizia nei comuni medievali, dei loro successivi sviluppi entro gli Stati regionali, e si conclude con un focus sulla seconda metà del Settecento. Si parte dalla creazione dei primi corpi di polizia e dalle ripercussioni della loro azione nella società, tra cui l’assorbimento di funzioni sociali diffuse, precedentemente svolte in proprio dalle comunità, entro le maglie di strutture statali specializzate. Introdotta la figura dello “sbirro” tipica dell’età moderna, si passa poi agli aspetti più concreti dell’attività poliziesca come l’organizzazione interna, la paga, i criteri di arruolamento e il funzionamento operativo delle squadre dei birri. Viene svolto un esame complessivo degli apparati repressivi degli Stati italiani che travalica le strutture poliziesche e comprende anche l’apparato militare, il sistema della giustizia e i corpi semi-professionali di mantenimento dell’ordine, cui si connette l’analisi delle tattiche e delle strategie di controllo del territorio dei vari governi, sia in termini generali che nel loro rapporto particolare con obiettivi specifici (come banditi e contrabbandieri). La parte finale del libro è dedicata agli ultimi decenni del Settecento, periodo di forte sperimentazione da parte dei governi riformatori, in cui si affermano elementi di cambiamento, tanto nell’organizzazione e nell’operato delle polizie quanto nella mentalità delle élites del tempo, come risposta ai mutamenti sociali ed economici apportati dal capitalismo alla società italiana. Dalla prima all’ultima pagina, al centro dell’attenzione sono posti i risvolti sociali del rapporto di natura sostanzialmente autoritaria e violenta tra le squadre dei birri e la popolazione, fatto di abusi e sopraffazioni da un lato, resistenze e rivolte dall’altro, che si ripetono come un mantra nel corso dei secoli studiati.
LUCA BERTACCINI, fattorino, anarchico, vive e lavora ad Atene. È membro di un sindacato di base per lavoratori con la moto e partecipa nel movimento di classe antiautoritario tra Italia e Grecia.
