Il mulino sul Colognati

15,00 €
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Autore: Rizzo Rolando - 2008 - ISBN 9788895834009 - Ferrari

 Il Mulino sul Colognati è un viaggio nella memoria e nell'anima della Calabria rurale dal 1949 al 1958, poco prima che i contadini di questa regione abbandonassero in massa le campagne per le fabbriche del Nord Italia e del Nord Europa, smarrendo la loro identità e la loro cultura secolare. Il Mulino sul Colognati evoca quel mondo e quella cultura attraverso il racconto e l'esperienza di un bambino che, tra i sei e i quattordici anni, trascorre l’infanzia, prima, e l’adolescenza, poi, a contatto con una natura selvaggia e splendida e in una società difficile e in via di profonda trasformazione. Narrando, tra realtà e fantasia, tra storia e leggenda, gli eventi gioiosi e dolorosi che lo coinvolsero, ma anche l’atmosfera di quella terra, i suoi valori, i suoi miti, l’autore riporta alla luce le radici di un tempo e di un mondo che abbiamo bisogno di non dimenticare. Al romanzo fa da cornice il lento scorrere del fiume Colognati che abbraccia la fanciullezza del protagonista, che vive intensamente tutti gli aspetti della vita agreste, fatta dei rumori dell’aia del “Pesco”, dello scoppiettare del fuoco attorno al quale le famiglie dei Tabbatà e degli Scritta cantano e ballano le antiche nenie di paese. Irrompe nella storia di "Rolanduzzu" la lussureggiante vegetazione della valle del Colognati, i frutti della terra, il sudore del lavoro nei campi, la disperazione contro una natura spesso malevola nei confronti dei contadini, la felicità per la nascita di un vitellino. C’è poi Rossano, con le sue vie, i suoi ritrovi, le "potighe", i suoi personaggi e storie, che accolgono il Rolando adolescente, che si affaccia alla vita adulta sorretto solo dalla figura di suo padre, che gli starà accanto fino al momento in cui il percorso esistenziale di Rolando cambierà per sempre. Tutto, come detto, è ambientato a Rossano e nei suoi dintorni, in questa cittadina dello ionio cosentino che, per secoli, probabilmente, è stata la più sicura fortezza della Magna Grecia. Ma le vicende narrate, la descrizione dei paesaggi, l’umanità esplorata e presentata ai lettori, potrebbero tranquillamente avere analoghe caratteristiche in qualunque altro centro rurale del Mezzogiorno d’ Italia di quegli anni. L’autore, per evocare la magia di quel tempo e di quel mondo, fornisce descrizioni minuziose e colorate delle situazioni e dei personaggi più significativi del suo romanzo utilizzando, in maniera equilibrata, soprattutto nei dialoghi, forme ed espressioni attinte dal tipico dialetto rossanese che assegnano alla narrazione una immediatezza ed una spontaneità non comuni.

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