Resistenza e suicidio. Appunti politici sulla coscienza

10,00 €
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Autore: Vincenzo Guagliardo - 2005 - ISBN 88-86345-66-6 - Colibrì

Come nel suo precedente volume Di sconfitta in sconfitta, anche in queste pagine Vincenzo Guagliardo pone al centro delle sue riflessioni la genesi della deriva identitaria. Secondo il suo paradigma l'identità nazista trova per esempio il suo fondamento nell'olocausto del popolo ebraico, così come quella stalinista si costituisce attraverso la netta distinzione tra comunista ortodosso e dissidente. In entrambi i casi la necesità di affermare la propria differenza rispetto a un nemico scaturisce dall'esperienza di una sconfitta: la Germania nazista sorge sulle ceneri della catastrofica Grande Guerra, mentre lo stalinismo è l'espressione del fallimento della Rivoluzione d'ottobre. La colpa della sconfitta viene addossata sulle spalle del capro espiatorio di turno: l'ebreo, il dissidente, il pazzo. "Quello che manca tuttora alla ricerca teorica – scrive Guagliardo – è un'adeguata elaborazione della sconfitta, affinché lo sconfitto si sottragga alla reiterazione del rito". In questo testo egli si pone tale problema con grande rigore, e ne trae conclusioni che gli consentono di riesaminare la storia recente, a partire dai gulag sovietici e dai lager nazisti, per finire con le tragiche azioni suicide dei kamikaze, alla luce di un punto di vista decisamente fuori dal coro.

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